La mobilità sta cambiando rapidamente, spinta dalla necessità di ridurre le emissioni e di trovare soluzioni più pulite e sostenibili. Tra le opzioni più promettenti ci sono i veicoli elettrici, l’idrogeno e i biocarburanti. Ognuna di queste tecnologie ha caratteristiche uniche e sfide da superare, ma tutte contribuiscono a disegnare un futuro in cui muoversi sarà meno impattante per il pianeta.
Elettrico, idrogeno, biocarburanti: quale sarà il futuro della mobilità sostenibile?
La mobilità sta cambiando rapidamente, spinta dalla necessità di ridurre le emissioni e di trovare soluzioni più pulite e sostenibili.

Auto elettriche: vantaggi e limiti nella transizione alla mobilità sostenibile
I veicoli elettrici (EV) rappresentano oggi una delle tecnologie più avanzate per la decarbonizzazione dei trasporti. La loro diffusione è trainata dall’esigenza di ridurre le emissioni di CO₂, dalla spinta normativa europea e dai forti investimenti delle case automobilistiche. L’auto elettrica offre numerosi vantaggi: zero emissioni allo scarico, minori costi di manutenzione e una guida fluida e silenziosa, particolarmente ideale per la mobilità urbana.
Nonostante i progressi, la transizione verso l’elettrico non è ancora completa. Rimangono aspetti limitanti su cui lavorare, come i costi d’acquisto, la disponibilità di infrastrutture di ricarica e l’autonomia reale dei veicoli.
L’elettrico è oggi una soluzione efficace soprattutto per città e tragitti medio-brevi, ma il pieno potenziale verrà espresso con l’evoluzione delle batterie e una rete di ricarica davvero capillare.
Idrogeno: una soluzione per i trasporti pesanti e le lunghe percorrenze
L’idrogeno è considerato una delle tecnologie più interessanti per la mobilità del futuro, soprattutto in quei contesti in cui l’elettrico a batteria incontra maggiori limiti: trasporti pesanti, lunghe percorrenze, flotte e logistica. I veicoli a celle a combustibile (FCEV) utilizzano l’idrogeno per generare elettricità a bordo, emettendo come scarto solo vapore acqueo allo scarico. Questo consente rifornimenti rapidi, autonomie più elevate rispetto a molti veicoli elettrici e nessuna emissione diretta di CO₂ durante l’utilizzo.
Limiti e sfide dell’idrogeno nella mobilità green
Tuttavia, l’idrogeno non è una soluzione “magica” e presenta ostacoli significativi. Oggi la produzione è ancora in gran parte legata a fonti fossili, con un impatto ambientale non trascurabile. Inoltre, la rete di distribuzione e di stazioni di rifornimento è limitata, con costi infrastrutturali elevati. A questo si aggiungono la complessità tecnologica, le perdite energetiche lungo la filiera e prezzi al consumo ancora poco competitivi rispetto ad altre soluzioni.
Differenze tra idrogeno verde, blu e grigio
Quando si parla di idrogeno nella mobilità sostenibile è importante distinguere tra le diverse “famiglie” di produzione:
- Idrogeno grigio: è prodotto da gas naturale o altri combustibili fossili senza cattura della CO₂. È la forma più diffusa e, allo stato attuale, la meno sostenibile perché comporta emissioni significative lungo il processo produttivo.
- Idrogeno blu: anch’esso ottenuto da fonti fossili, ma con sistemi di cattura e stoccaggio della CO₂. Riduce l’impatto climatico rispetto al grigio, ma non lo elimina del tutto e richiede infrastrutture complesse.
- Idrogeno verde: è prodotto tramite elettrolisi dell’acqua utilizzando energia da fonti rinnovabili. È la variante migliore per l’obiettivo di una mobilità a basse emissioni, ma oggi è ancora la più costosa e limitata in termini di volumi disponibili.
Nel contesto della mobilità sostenibile, solo l’idrogeno verde può essere considerato una soluzione pienamente allineata agli obiettivi di decarbonizzazione. La sfida, nei prossimi anni, sarà aumentare la capacità produttiva da rinnovabili e abbattere i costi, così da rendere l’idrogeno competitivo per camion, autobus e, in prospettiva, anche per il trasporto ferroviario e marittimo.
Biocarburanti: una soluzione immediata per ridurre le emissioni nel parco circolante

I biocarburanti rappresentano una delle soluzioni più pragmatiche nella transizione verso la mobilità sostenibile, soprattutto perché possono essere utilizzati nei motori endotermici già esistenti senza modifiche rilevanti. Questa caratteristica li rende particolarmente utili per ridurre rapidamente le emissioni del parco auto circolante e per supportare i settori dove l’elettrico o l’idrogeno sono ancora difficili da applicare, come il trasporto pesante, l’aviazione e alcune flotte professionali.
Prodotti da materie prime biologiche (oli vegetali, scarti agricoli, residui organici o biomassa), i biocarburanti permettono una riduzione significativa delle emissioni nel ciclo di vita, soprattutto nelle varianti avanzate come HVO e i carburanti di seconda generazione. Tuttavia, non sono privi di limiti: la disponibilità di materie prime realmente sostenibili è finita, i costi variano molto in base al processo produttivo e i biocarburanti di prima generazione presentano criticità legate al consumo di suolo e alla competizione con le filiere alimentari.
Biocarburanti di prima, seconda e terza generazione: cosa cambia
Per comprendere il ruolo dei biocarburanti nella mobilità del futuro, è utile distinguere tra le diverse generazioni:
- Prima generazione: ottenuti da colture alimentari come mais, soia e canna da zucchero. Pur essendo i più diffusi, presentano criticità legate al consumo di suolo, alla competizione con l’industria alimentare e a impatti ambientali non trascurabili.
- Seconda generazione: prodotti da residui agricoli, scarti dell’industria alimentare o biomasse non destinate al consumo umano. Sono più sostenibili e riducono il rischio di “food vs fuel”.
- Terza generazione: includono biocarburanti derivati da microalghe e altre fonti altamente efficienti. Sono ancora in fase di sviluppo e rappresentano una delle soluzioni più promettenti per sostenibilità e resa energetica.
Confronto diretto tra elettrico, idrogeno e biocarburanti
Il futuro della mobilità sostenibile non sarà dominato da una sola tecnologia, ma da un mix di soluzioni diverse, ciascuna adatta a specifiche esigenze.
Elettrico
Punti di forza:
- Zero emissioni allo scarico
- Elevata efficienza energetica
- Costi di utilizzo e manutenzione ridotti
- Ideale per città e percorrenze medio-brevi
Punti di debolezza:
- Autonomia limitata nelle lunghe distanze
- Tempi di ricarica ancora significativi
Idrogeno
Punti di forza:
- Rifornimento rapido
- Autonomie elevate
- Ideale per trasporti pesanti e lunghe percorrenze
Punti di debolezza:
- Produzione ancora legata in gran parte a fonti fossili
- Efficienza complessiva inferiore rispetto all'elettrico
- Costi elevati e rete di distribuzione molto limitata
Biocarburanti
Punti di forza:
- Utilizzabili nel parco mezzi esistente
- Richiedono poche nuove infrastrutture
- Efficaci per settori difficili da elettrificare (camion, aviazione, mezzi speciali)
Punti di debolezza:
- Disponibilità sostenibile delle materie prime limitata
- Impatti ambientali significativi per i carburanti di prima generazione
- Costi variabili a seconda del processo produttivo
In sintesi
- Elettrico: migliore per mobilità urbana e quotidiana.
- Idrogeno: più adatto ai mezzi pesanti e alle lunghe percorrenze.
- Biocarburanti: soluzione immediata per ridurre le emissioni del parco circolante.
L’impegno di BeRebel per una mobilità più sostenibile
BeRebel sostiene in modo concreto la transizione verso una mobilità più sostenibile attraverso l’iniziativa BeGreen, un programma facoltativo che permette agli automobilisti di compensare le emissioni generate dai propri spostamenti. Con BeGreen, l’impatto ambientale viene calcolato in base ai chilometri percorsi e compensato in modo trasparente: una parte del contributo è versata dall’assicurato che sceglie di aderire, mentre l’altra metà viene coperta direttamente da BeRebel.
Questa scelta permette di ridurre l’impronta carbonica dei viaggi quotidiani e di sostenere progetti ambientali certificati, come il progetto Bakau dedicato alla riforestazione con oltre 18 milioni di alberi piantati e un potenziale di oltre 2,4 milioni di tonnellate di CO₂ rimosse.
Con questa iniziativa, BeRebel dimostra che anche il settore assicurativo può favorire un cambiamento reale: supportando soluzioni più pulite, incentivando la consapevolezza sui consumi e rendendo la mobilità più responsabile e accessibile a tutti.
Fai un preventivo su BeRebel e contribuisci subito alla transizione verso una mobilità più sostenibile!

Domande frequenti sui carburanti sostenibili (FAQs)
Meglio un’auto elettrica o un’auto a idrogeno per i lunghi viaggi?
Per lunghe percorrenze è più adatto l’idrogeno grazie ai tempi di rifornimento rapidi e all’autonomia superiore. L’elettrico è ideale per tragitti quotidiani e medi.
I veicoli elettrici hanno davvero un impatto ambientale minore rispetto ai diesel?
Sì, non emettono allo scarico e, considerando l’intero ciclo di vita, generano meno CO₂ soprattutto se ricaricati con energia rinnovabile.
Quali sono i principali limiti dell’idrogeno nei trasporti?
Produzione ancora troppo costosa, poca disponibilità di idrogeno verde, infrastrutture scarse e rendimento inferiore rispetto all’elettrico.
L’idrogeno verde è già disponibile per i trasporti?
È disponibile ma ancora limitato: oggi la maggior parte dell’idrogeno in circolazione è grigio o blu, quindi non completamente sostenibile.
Posso usare i biocarburanti nel mio attuale veicolo diesel?
Molti veicoli diesel sono compatibili con biocarburanti avanzati come l’HVO, ma è consigliabile verificare le indicazioni del costruttore.
I biocarburanti di prima generazione sono sostenibili?
Solo in parte: possono competere con le colture alimentari e richiedere molto suolo. I più sostenibili sono quelli di seconda e terza generazione.
Usare soluzioni di mobilità sostenibile comporta costi aggiuntivi?
Può comportarli, come per l’acquisto di un’auto elettrica o per programmi di compensazione, ma spesso si compensano con minori consumi e incentivi.
Quanto costa ricaricare un’auto elettrica rispetto a fare rifornimento?
Generalmente meno: la ricarica domestica è la più conveniente; le colonnine fast sono più costose ma restano competitive rispetto ai carburanti tradizionali.
Qual è la tecnologia più conveniente oggi per ridurre le emissioni senza cambiare auto?
I biocarburanti di terza generazione sono la soluzione immediata più semplice, perché utilizzabili nei motori esistenti senza modifiche.